venerdì 10 giugno 2011

“GENERAZIONI A CONFRONTO”

“GENERAZIONI A CONFRONTO”
L’Università Cattolica apre le porte agli anziani di Bonate Sopra


MILANO – UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE. Il giorno venerdì 13 Maggio 2011, il gruppo di Guida allo Stage, coordinato dalla docente Castelli Vilma, ha aperto le porte della propria aula per ospitare un gruppo di anziani, provenienti da Bonate Sopra e più precisamente dall’associazione San Giuseppe. La giornata, organizzata nei minimi dettagli, ha visto la divisione sia del gruppo di studentesse, che del gruppo di anziani in due gruppi misti che, reciprocamente, raccontato ognuno un po’ di sé e della propria vita. Gli studenti hanno fatto visitare agli anziani l’Università Cattolica nei suoi luoghi più rappresentativi e simbolici, spiegando al tempo stesso cosa significhi per loro questo luogo; gli anziani, a loro volta, hanno presentato la realtà dell’associazione San Giuseppe e hanno parlato un po’ della loro vita passata, delle loro abitudini e del loro paese. Il pomeriggio è stato scandito da racconti, risate, tante domande e anche da una buona merenda preparata dal gruppo, momento di convivialità che ha permesso un piacevole scambio tra tutti e due i gruppi.
 Cosa porto a casa da questo incontro? Prima di tutto tantissimi volti, tantissime storie e tantissimi racconti di vite vissute; inoltre, come assistente sociale in formazione, porto a casa l’importanza del ruolo di alcune persone che, come Maria ( nostra compagna di corso e membro dell’associazione San Giuseppe) e i volontari dell’associazione, all’interno di una comunità, divengono punti cardine per le persone che ci vivono e che, come tali, vanno valorizzate e sostenute. Come “compagna” voglio dire che, questa giornata, mi ha permesso di conoscere ulteriormente e sotto un altro punto di vista le mie “colleghe”; darsi da fare tutte insieme, aiutarsi vicendevolmente e trascorrere con serenità il pomeriggio, ritengo abbia unito notevolmente e positivamente il gruppo.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo incontro e scambio così speciale; grazie a Maria, all’associazione San Giuseppe, alla docente Castelli e a tutte le mie compagne!
Silvia

domenica 5 giugno 2011

Attività per il mese di giugno

Nel mese di giugno l'Associazione San Giuseppe proseguirà con le consuete iniziative ma con una novità; visto il grande successo del pranzo del martedì - per soddisfare le richieste degli associati -intendiamo proporlo anche di giovedì. Ci stiamo attivando per rendere concreta questa bella iniziativa.
Sul bollettino parrocchiale "Bona Terra" troverete l'articolo dedicato alla nostra piacevole visita presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore.

martedì 24 maggio 2011

nuove generazioni in visita in unicatt

Venerdì 13 maggio, presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, le studentesse del corso di Laurea in Scienze del servizio sociale, del gruppo di guida allo stage della professoressa Castelli, hanno incontrato gli anziani dell’associazione S. Giuseppe di Bonate Sopra (BG).
L’incontro si è svolto grazie all’organizzazione della nostra compagna e membro dell’associazione Maria Fantini.
Il gruppo è arrivato a Sant’Ambrogio, dove li abbiamo accolti, e da lì abbiamo iniziato la nostra visita all’università e dintorni.
Prima di arrivare all’ingresso di Largo Gemelli, l’attenzione dei nostri ospiti è stata catturata dal monumento ai caduti di Milano, che si trova di fianco all’università, dovuto alla sua imponenza e maestosità.
Dopo aver attraversato l’ingresso principale dell’università, ci siamo subito recati al primo chiostro, sede del rettorato, dove i nostri ospiti sono rimasti molto colpiti sia dalla bellezze delle aiuole e delle siepi, sia dalla leggenda  che le accompagna. Anche il secondo chiostro è stato molto apprezzato, soprattutto perché popolato da moltissimi studenti.
La visita all’aula magna purtroppo non è stata possibile, perché in quel momento era chiusa, ma abbiamo potuto visitare la cripta dell’aula magna, sede di moltissimi convegni, seminari e lauree. I membri dell'associaizone sono rimasti molto colpiti dalla bellezza “antica” di quest’aula.
In seguito abbiamo mostrato loro la biblioteca, le macchinette (luogo fondamentale per noi studenti), e la famosissima aula Manzoni, sede della nota pubblicità della pocket coffe. I nostri ospiti sono rimasti particolarmente colpiti da quest’aula per la sua struttura ad anfiteatro e la sua imponenza, tant’è che hanno voluto immortalare questo momento con una bellissima foto tutti insieme seduti ai banchi, come dei veri e propri studenti.
La visita è poi proseguita al piano superiore, in particolare abbiamo sostato presso l’aula Gemelli, anch’essa molto apprezzata per la sua grandezza.
La nostra visita si è conclusa con lo scalone d’onore e una breve sosta alla bellissima libreria Vita e Pensiero.

La seconda parte del nostro incontro si è svolta in aula dove, dopo una gustosa merenda, abbiamo avuto modo di chiacchierare meglio con i nostri ospiti e poter avere maggiori informazioni  riguardo la loro associazione.
Abbiamo potuto capire che l’associazione S. Giuseppe, è un’associazione molto attiva, che propone tantissime attività, come gite presso luoghi di culto, oppure pomeriggi all’insegna della tombola; ma ciò che ha destato grande attenzione è stata l’iniziativa proposta dalla nostra compagna Maria, la quale ha pensato di organizzare, ogni martedì un pranzo tutti insieme, come alternativa al pasto a domicilio, così da poter trascorrere del tempo insieme ad altri anziani soli o che amano trascorrere il tempo in compagnia.
Molti dei membri dell’associazione, quando raccontavano della loro esperienza in associazione, molte volte nominavano il nome di Maria. Dai loro racconti abbiamo quindi potuto capire l’importanza che la nostra compagna di corso ha per questa associazione e per i suoi membri.

Questa nuova  presenza di un gruppo di anziani in università ha destato parecchia curiosità da parte degli studenti presenti venerdì in Cattolica. Non è consuetudine, infatti, vedere per l’università persone anziane, che non appartengono a questo “mondo”. Tuttavia io personalmente mi sono sentita onorata di aver portato a visitare la mia università ad questo gruppo di persone che, proprio come dei bambini, si sono incuriositi per ogni particolare storico, architettonico e soprattutto per ogni leggenda studentesca che aleggia tra i chiostri della Cattolica.
Per noi studenti è stato molto interessante poter conoscere l’università dal punto di vista storico. Essa infatti è ricca di storia e particolari molto interessanti, su cui, prima di questa occasione, non avevamo mai avuto modo di fermarci a riflettere.
Personalmente ritengo che questa esperienza sia stata molto arricchente, poiché ha permesso di conoscere una nuova realtà associativa, ben strutturata e organizzata, ma ha anche permesso uno scambio di idee, opinioni ed esperienze tra due generazioni distanti tra loro.

Ringrazio moltissimo Maria e la Professoressa Castelli per aver reso possibile questo incontro, in cui personalmente ho avuto modo di potermi mettere in gioco come guida dell’università e in cui ho potuto conoscere persone fantastiche ricche di storie interessanti.
e mi sento anche di ringraziare tutti i membri dell'associaizone e in particolare coloro che sono venuti a trovarci a Milano.

Martina
università Cattolica del Sacro Cuore
Milano 

domenica 22 maggio 2011

L' ESSERE volontari in Associazione San Giuseppe

Uno degli aspetti che mi ha molto colpita rispetto all’incontro con i membri dell’Associazione San Giuseppe, è l’attività svolta dai volontari che seguono gli anziani.
Studiato in modo teorico, il volontariato come ogni altra forma di altruismo, può essere distinto in due tipologie: eroico ed assistenziale. Mentre il volontariato eroico è di breve durata, molto visibile e pubblico, quello assistenziale ha tutt’altra forma: esso infatti richiede un coinvolgimento duraturo nel tempo ed è poco visibile.
L’esempio che ci è stato portato in aula grazie a Maria, ha trasposto molto bene nella pratica l’attività di un volontariato assistenziale.
Chi vede che alle 12.00 Giuseppina mangia presso il centro? Chi conosce l’attività del cucito tanto preferita da Maria? Chi consola Claudia quando è sola?
A tutte queste domande c’è solo una risposta, ossia il nome di tutti quei volontari che, giorno dopo giorno, aiutano questi anziani nella gestione della loro persona e della loro vita.
Ammiro le persone che gratuitamente mettono a disposizione il loro tempo per darsi agli altri, ma ancor più mi ha stupita l’umiltà con cui è stata raccontata la loro esperienza come volontari.
Questo atteggiamento non è riscontrabile (o almeno non sempre) tra coloro che invece svolgono un tipo di volontariato eroico come il servizio in ambulanza.
Il pensiero mi riporta ad un animato confronto che ho avuto in un altro ente con altri volontari nel corso del quale domandavo perché molto persone, volontari del soccorso, avessero un atteggiamento così esasperatamente arrogante durante il servizio e nei confronti delle persone soccorse, siano esse anziani, ubriachi, padri violenti, tossicodipendenti.
La risposta che mi sono data e che ha avuto riconferma dopo l’incontro con i volontari dell’Associazione San Giuseppe, è che il ruolo dell’attore permette di dare sfogo a frustrazioni intime ed oscure che si hanno al di fuori dell’ente, mentre in regia ci sono persone che si adoperano per un’ottima riuscita del tutto.
Mi spiego meglio: un  volontario del soccorso agisce, parla, sbraita e litiga sui servizi di pronto intervento ed è Lui in prima linea; un volontario che assiste gli anziani sbraita e grida una mattina, ama e si lascia stupire un altro giorno, desidera e accontenta un altro pomeriggio.
Cosa è meglio?
Siamo diversi e nella diversità ciò che piace ad uno, può non piacere ad un altro.
Tuttavia l’assaporare per qualche ora assistenza ed aiuto autentico mi ha permesso di elaborare un pizzico in più dinamiche che si svolgono presso gli enti che frequento.
Il dinamismo e la trasparenza con cui le giovani signore accudiscono gli anziani dell’Associazione San Giuseppe giorno dopo giorno, mi ha fatto percepire in quest’ultimi una sensazione di sollievo nell’affrontare le ultime difficoltà della vita.
Pur rimanendo intime e personali le motivazioni che spingono ognuno di noi ad intraprendere le attività sociali più disparate, credo che l’esempio delle volontarie incontrate venerdì scorso sia stato molto positivo e per questo le ringrazio.

Alessandra
Università Cattolica del Sacro Cuore
Sede di Milano

22/05/2011